Una scalinata conduce alla Tomba dell`Urna, chiamata dalle guide locali “al- Mahkama”, ovvero “la Corte di Giustizia”, dal momento che si dice che questa tomba in stile dorico, successivamente trasformata in chiesa, sia stata usata come Tribunale.
L’enorme facciata di 26 metri d’altezza è ornata da due pilastri ad angolo, affiancati da quarti di colonne che incorniciano due semi-colonne con capitelli nabatei. La nicchia centrale sulla facciata contiene un busto mutilato. Il disegno della facciata è stato concepito a due livelli: nel primo livello, l’architrave sostiene un fregio decorato con busti di divinità rese irriconoscibili dall’impietosa erosione del tempo e degli agenti atmosferici; il secondo livello è costituito da un attico a pilastri nani, sormontato da un frontone con un’urna funeraria.
La porta centrale, affiancata da due pilastri che sostengono un fregio e un frontone dorici, appartengono alla tomba nabatea, mentre le due porte laterali vennero aperte al momento della trasformazione in chiesa. All’interno, le tre nicchie nella parete di fondo erano anch’esse probabilmente parte dell’edificio originario, ma vennero trasformate ad arco secondo la tradizione della chiesa greco-ortodossa all’epoca bizantina. Nell’abside centrale, sono visibili i segni di cinque colonnine che racchiudevano l’altare. Vicino al piccolo abside nord, un’iscrizione greca dipinta in rosso legge: “sotto il piissimo vescovo Giasone, per grazie di Dio, questo luogo fu consacrato nel 447 d.C.”.

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